Perchè FIT FOOD?
Motivazioni Generali: La motivazione principale è la prevenzione e sorveglianza dell’ipocinesia e alle abitudini alimentari e stili di vita non corretti. Nonché la riduzione/controllo dei fattori di rischio di malattia cardiovascolare con particolare riferimento a sovrappeso e obesità, e carenza o mancanza di attività fisica. Riduzione/controllo dei fattori di rischio di diabete connessi a problematiche nutrizionali e stili di vita non salutari. Promuovere il progetto FIT-FOOD come strumento per motivare ad una corretta alimentazione una pratica motoria regolare e ad uno stile di vita attivo sia attraverso attività formativa sia attraverso protocolli di intervento basati sull’evidenza scientifica e sulle migliori pratiche.
Motivazioni Specifiche: Sviluppare programmi di promozione per motivare all’adozione di una corretta alimentazione e ad uno stile di vita attivo con interventi intersettoriali e multidisciplinari, sostenibili e basati sull’evidenza scientifica e sulle migliori pratiche, da ritagliare su target specifici di popolazione (giovani, adulti, anziani, ecc ) e su fasce di utenti con fattori di rischio per malattie croniche non trasmissibili, obesità e fattori di rischio collegati.
Organizzare percorsi di counseling da inserire nei protocolli motivazionali per il controllo dei principali fattori di rischio (alimentazione e attività fisica), secondo criteri di evidenza di efficacia e analisi costi-benefici (con particolare riferimento al rapporto costo-beneficio tra adozione di stili di vita salutari e utilizzo di farmaci). Predisporre linee di indirizzo per motivare una corretta alimentazione e per uno stile di vita attivo.
Scelta del Territorio: Nelle regioni di riferimento (Veneto, Lombardia, Toscana, città Padova, Noale, Vigonza, Breganze, Vicenza, Verona, Pisa, Cecina, Brescia, Mantova), per l’attuazione del progetto FIT-FOOD, dal 25 al 33% della popolazione è in sovrappeso, mentre i sedentari sono passati dal 27% nel 2007 al 35% nel 2013 (fonte Regione Veneto: Interventi multi settoriali di prevenzione nutrizionale). Si evidenzia pertanto la necessità di agire utilizzando una prospettiva che tenga conto della complessa eziologia del fenomeno contraddistinta da una complessa interazione di fattori comportamentali, relazionali, motivazionali, psicosociali e ambientali. In particolare si è notato che in questo contesto territoriale il progetto FIT-FOOD potrebbe avere una particolare efficacia perché esistono tutte le premesse perché possa essere realizzato: esiste un tessuto di strutture sportive no profit in grado di accogliere gli utenti interessati al progetto; esiste un tessuto culturale idoneo per le attività di referal e di rappresentanza attiva dei soggetti leder (coloro che già svolgono attività motoria regolare ed hanno un corretto stile di vita); esiste la necessità di intervenire su una parte considerevole della popolazione che diversamente no si avvicinerebbe ad un percorso di “stili di vita sani in movimento”. Si consideri per finire che non è più attuabile, nei nostri contesti urbani e con i nostri ritmi di vita socio-lavorativa la pratica motoria indoor autogestita e spontanea, come forse era possibile almeno un decennio fa.